SORDO A BORDO è un titolo che può lasciare perplessi o forse far sorridere… eppure è un altro tema su cui riflettere rispetto al mondo della sodità. Qualcosa di apparentemente banale, ma che banale non è affatto.
E questo spunto di riflessione ce lo offre la nostra Jessica, che ci racconta la sua esperienza.
“La sordità e la guida…
Un giorno mentre stavo guidando mi si è scaricata una pila della protesi e non avevo la possibilità cambiarla immediatamente. Dopo alcuni minuti di totale mal di testa decisi per quel breve tratto Università-Casa di spegnere anche la seconda protesi e poter provare per la prima volta a guidare senza sentire veramente nulla…
Posso dire che è stata la prima volta nella mia vita.
Non avevo mai pensato di provarci prima, e devo dire che è stata un’emozione unica e a volte imbarazzante…
Dal momento che non sentivo più nulla la mia visuale era paragonata a una telecamera a 180° e ad occhi da volpe super attenti per ogni situazione.
Ferma al primo semaforo del controviale a due corsie in posizione di svolta, scatta il verde per la direzione dritta e la macchina accanto a me non parte subito (era la telefono e non aveva visto il semaforo). Poi ad un tratto, parte. Dentro di me mi chiedo “come si sarà accorta?” Avrà avuto l’istinto autonomo di guardare il semaforo e partire o le hanno suonato da dietro? Chi lo sa…
Scatta il verde per me e parto… viaggio tranquilla nel frattempo fuori piove… i tergicristalliiii… i tergicristalli della mia macchina fanno un rumore micidiale, erano silenziosi… che pace! finalmente un momento tranquillo per le mie orecchie…
E la pioggia?? La pioggia in quel momento è solo un insieme di grandi gocce che cade una dopo l’altra sul mio vetro e portate via dal tergicristallo un istante dopo… ma anche esse non fanno più rumore… passo su una pozzanghera e anche lei è solo una fontana di schizzi e una vibrazione sotto le ruote, niente più…che emozione strana, ma la vibrazione continua e percepisco un ritmo strano… ecco che realizzo!
Da “finta” sorda, io in macchina ascolto la musica, e la strana vibrazione altro non è che le casse della rado che emanano onde sonore sotto forma di vibrazioni. Ecco come i sordi possono sentire il ritmo della musica attraverso le vibrazioni lente, veloci, a zig zag, a martello e in tanti modi differenti…un po’ come se dovessi dire i tipi di rette che possono esistere nelle regole della geometria… ma essendo vibrazioni lievi, alzo il volume della radio (volume 45) per avvertirle meglio (la mia media di solito è sui 26)…
Mi fermo al semaforo, mi sento osservata, mi volto e un tizio mi stava fissando… cosa mai avrà voluto da me? Sarà la musica troppo alta? boh chi lo sa…
Nel frattempo scatta il verde, e dietro di me una lunga coda di macchine… mi avranno suonato dato che non sono partita immediatamente? Erano tutti tranquilli boh chi lo sa… parto…
Quel viaggio mi è sembrato eterno… (forse perché non sentendo nulla facevo il doppio della fatica a guidare oppure non avendo la percezione del suono non mi rendo conto del tempo… e quindi ecco perché forse i sordi non sono mai puntuali… ahahah =D )
Nonostante il doppio della fatica però, il bello è stato osservare le persone.
durante il semaforo rosso. Sapere tutto ciò che la gente dice passeggiando oppure al cell dentro le macchine o seduti sulla panchina, grazie allo sviluppo della lettura del labiale che noi sordi intraprendiamo fin da bambini per la comunicazione verbale.
Sono quasi arrivata a casa in quell’attimo mi succede di tutto… in un incrocio sembravano tutti parcheggiati in mezzo alla strada che stava succedendo? Boh non saprei… si stavano suonando fra loro? Stavano aspettando che passava qualcuno? Mi guardai intorno e non vedevo nulla… Si era spenta qualche macchina? No… semplicemente stava arrivando un’ambulanza ed erano tutti fermi. L’ambulanza aveva le luci accese, ma le sirene saranno state accese o no? Probabilmente si, altrimenti non si sarebbero fermati tutti… e per me era un momento qualunque.
il brutto di non sentire nulla… il bello di avere una visuale aperta.
L’ambulanza passa, il traffico torna alla normalità, e io cammino tranquilla per la mia strada… ecco che la macchina inizia a “saltellare” … perché?
Ebbene, la macchina quando finisce il gas emette un suono per il passaggio a benzina, ma io quel suono non l’ho sentito e nello spavento, solo dopo pochi secondi ho visto la luce rossa del gas… quel mezzo infarto, che se solo avessi sentito il suono, non mi sarebbe preso..!!
Finalmente a casa… l’ultimo step… il parcheggio… abbasso la radio… ma a che serve non sento una cippa di niente! Ebbene si, io abituata al mio sensore di parcheggio che mi guida nella retromarcia di parcheggio con diverse frequenze in base alla distanza dalle altre macchine, ecco, non lo sento. Provo a parcheggiare facendo attenzione, quell’attenzione che non faccio mai perché tanto mi avvisa il sensore se sono vicino alla macchina o meno…
Parcheggio fatto.
Macchina spenta, finalmente.
Che fatica eppure c’è l’ho fatta. Mille cose in un viaggio di soli 15 minuti… quel viaggio dentro di me durato ore intere, sudore sprecato per l’agitazione che andasse tutto bene, è stato soprattutto il capire come ci si sente al volante senza sentire un piffero di niente…!!
E non è cosa da sottovalutare!
Frugai nello zaino per cambiare la pila dell’apparecchio e tornare a sentire. Sentire la mia VITA!”
Jessica.
Come sempre, Grazie Je per condividere sempre con noi le tue esperienze.
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