Oggi per la serie: storie di LISten vi propongo una storia.
È la storia di un “destino segnato”, una storia di integrazione allo stato puro. Integrazione tra sordi e udenti ma anche tra persone che abitano Paesi diversi. È la storia di Andre, un amico, un collega prezioso che ho avuto la fortuna di incontrare circa un anno fa, e che oggi ci racconta come e perché ha scelto la Lingua dei Segni.
“Ciao a tutti, mi chiamo Andre Karl e oggi vorrei raccontarvi la mia esperienza con la lingua dei segni. La mia esperienza  inizia quando ero piccolo, di preciso quando? Non lo so! Inizia grazie alla presenza nella mia famiglia di un cugino sordo, che lavorava come educatore per ragazzi sordi in una scuola del mio Paese (il Camerun) e al desiderio della mia mamma che uno dei suoi figli imparasse la lingua dei segni.
Il destino ha voluto che perdessi mio cugino e durante i suoi funerali ho avuto modo di entrare in una scuola per sordi, e di vedere per la prima volta tante persone segnare. Vedere quell’ambiente, vedere le persone comunicare con le mani, e soprattutto vedere mia zia e mia cugina comunicare con loro, ha fatto scattare in me la curiosità per la lingua dei segni. Più passava il tempo più  la curiosità e la voglia di imparare a segnare crescevano in me.
Arrivato in Italia nel 2013 inizio a cercare luoghi in cui fosse possibile seguire corsi di lingua dei segni. Non riuscii ad iscrivermi al corso, ma scoprii che la LIS non era poi così diversa dalla lingua dei segni usata nel mio paese (la lingua dei segni francese), così,  durante le mie vacanze estive in Francia ho partecipato ad alcuni incontri di sensibilizzazione alla lingua dei segni francese, convinto che appena possibile sarei tornato lì in vacanza per seguire corsi di LSF. Ovviamente la mancanza di tempo e soldi mi ha fatto abbandonare l’idea, ma non il desiderio di segnare, e così ho continuato a risparmiare.
Ma il destino è sempre pronto a mandare i suoi segni.
Nel 2016, cercando tesi  di laurea sul Camerun,  trovo una tesi proprio sulla lingua dei segni in Camerun (alleluia!). Da lì inizia a prendere vita il mio progetto per l’integrazione tra sordi non solo del mio Paese di origine ma anche dei paesi vicini.
Nell’estate del 2016, al lavoro, incontro Erica, assistente alla comunicazione specializzata in LIS. Insieme facciamo dei laboratori linguistici in cui era presente anche la LIS (era un altro segno del destino!). Ad estate finita, organizziamo un aperitivo tra colleghi, eh lì bam! Arriva la notizia che mi spinge finalmente a decidere di  fare i corsi.
Erica, con alcune amiche aveva deciso di aprire un’associazione (LISten) per l’integrazione tra persone sorde e udenti, e mi dice: “Andre vai a fare il corso di LIS che poi voglio organizzare con te alcuni laboratori di danza e percussioni africane”.
Il lunedì dopo sono andato all’istituto dei sordi di Pianezza ad iscrivermi al corso LIS.  (Grazie soldi dell’estate!!! )
Dopo due mesi di corsi e di incontri presso l’associazione LISten il destino torna a bussare alla mia porta:  mi vieni chiesto di occuparmi di un ragazzo sordo africano. Ciò mi ha permesso e mi permette tutti i giorni, di entrare sempre di più nel mondo dei sordi e di conoscerne la cultura. Quest’esperienza, inoltre,  mi ha consentito di comprendere tutte le difficoltà che i sordi possono incontrare nella società, e ancora di più, le difficoltà che incontrano  i sordi africani.
Ho deciso di impegnarmi di più, di studiare, di informarmi, e di realizzare dei progetti con LISten e con altri enti che si occupano di sordità, al fine di realizzare più servizi  per i sordi nel mio Paese. Eh niente! per adesso studio, leggo, guardo film sulla sordità, continuo a collaborare con LISten e  il mio “affido” sordo.
A presto con nuovi aggiornamenti!”

– ANDRE KARL-

Grazie Andre per la tua testimonianza.  Quando sentiamo dentro di dover seguire una strada, SEGUIAMOLA SEMPRE!

 

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